
Non è il più vecchio, ma certamente si tratta di quello più noto e fra i cinque di maggiore successo di tutti i tempi. Tanto da diventare un classico, riproposto anche n tempi recenti e approdato sul grande schermo. Stiamo parlando Pac-Man, il videogioco le cui icone sono il cerchio giallo con l’occhio e la bocca per mangiare i puntini evitando di essere ucciso dai fantasmini. Tanto che non è certo raro trovare magliette o felpe personalizzate con l’immagine dei fantasmini o del Pac-Man stesso, oggi realizzabili facilmente anche on line. Anche la musichetta e i suoni del videogioco sono diventati famosissimi.
A idearlo, nel 1980 è stato Toru Iwatani, autore di videogiochi di nazionalità giapponese che proprio a Pac Man deve il suo successo. A produrlo fu la Namco nel formato arcade.
L’idea del gioco è piuttosto originale, almeno per l’epoca in cui il videogioco venne creato, e sembra che al suo creatore sia venuta mentre stava mangiando una pizza a una cena amici. Una pizza senza una fetta gli ispirò il Pac-Man Il gioco fu commercializzato in Giappone a partire dal 10 maggio con il nome di Puckman, termine che deriva dalla parola giapponese pakupaku (ぱくぱく?), ovvero “chiudere e aprire la bocca”. Il nome fu poi cambiato in Pac-Man per la sua commercializzazione negli Stati Uniti, iniziata nell’agosto dello stesso anno.
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